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MOBILITA’ SOSTENIBILE: il Governo italiano nel 2021 ha emanato un rigoroso decreto col quale lo Stato obbliga enti locali ed imprese a programmare annualmente precisi piani di mobilità sostenibile.

MOBILITA’ SOSTENIBILE: il Governo italiano nel 2021 ha emanato un rigoroso decreto col quale lo Stato obbliga enti locali ed imprese a programmare annualmente precisi piani di mobilità sostenibile.

Il tema della Mobilità Sostenibile – da quest’anno evidenziato dalle agende di sostenibilità del G20 e dai piani nazionali di resilienza – entra in una nuova forma strutturata e dinamica, tant’ è che già nel 2021 (DL dell’11 Maggio 2021 pubblicato in GU lo scorso 25.05.2021) il Governo italiano ha emanato un rigoroso decreto col quale lo Stato obbliga enti locali ed imprese a programmare annualmente precisi piani di mobilità sostenibile.

Essendo una “disciplina” nuovissima e quindi senza “esperienzialità” consolidate abbiamo voluto intervistare un Manager d’azienda di lungo corso, con esperienze in grandi e medie organizzazioni nazionali e multinazionali tali da consentirgli di divenire un Manager estremamente qualificato per affrontare il tema specifico dei futuri piani di mobilità e concertare tali piani con aziende ed EE.PP. dei territori competenti per giurisdizione.

Dottor Paolo Picco è un vero piacere ed onore averla ospite per parlarci di questo tema di grande attualità.

D.1 Dottor Picco l’introduzione del DL dello scorso 11 Maggio sugli obblighi di Mobility Management costringe le aziende ad occuparsi di una cosa molto innovativa ed utile ma che si inserisce nel difficile periodo pandemico obbligandole ad individuare figure adatte alla bisogna con requisiti estremamente precisi laddove – peraltro – non esistono scuole formative o esperienzialità consolidate per assumere e svolgere tale ruolo. Non sarebbe stato meglio affrontare il progetto con modalità e tempi meno rigidi rispetto a quelli indicati nel decreto?

R.1 Purtroppo i DL governativi quando sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale diventano ordini da eseguire, salvo che ne escano di successivi che integrino o modifichino quelli emessi precedentemente. Lo Stato italiano doveva comunque dimostrare all’Europa che era in grado di legiferare sul tema della Mobilità Sostenibile essendo uno degli Stati più arretrati in materia e perché è uno dei punti in agenda UE e quindi nel PNRR. Che poi ci sia un organismo che vada a fare i controlli su ciò che Comuni ed aziende predispongano – soprattutto considerando il periodo – questo è un altro discorso. Da parte mia suggerirei comunque ai Comuni (per i piani di area) e alle aziende di mettersi in moto e cominciare a definire il perimetro di quanto sono coinvolti dai requisiti di legge. Partirei pertanto da un verbale ufficiale con data certa nel quale vengano definiti i primi approcci al piano che, in seguito, andrà a definirsi ed attuarsi.

D.2 Quali sono le difficoltà che incontrano le aziende nel gestire questa nuova situazione peraltro anche in tempi ridottissimi?

R.2 Le difficoltà sono molte a cominciare dal remote working che non consente alle aziende di parlarsi con velocità ed efficacia ottimali, dalla crisi economica causata dall’inflazione galoppante in molti paesi esteri che frena gli acquisiti ed i consumi, dagli aumenti indiscriminati dei costi energetici che stanno colpendo tutte le aziende (non solo quelle energivore) e dai 1000 impegni già in agenda e da politiche societarie sottoposte a continue pressioni da ogni dove. Di certo per le aziende il primo passo difficile da definire è quello che seleziona e qualifica il Mobility Manager. La persona – se selezionata all’interno – deve rispondere a specifiche caratteristiche professionali, deve essere dotata di un mandato ampio (anche se poi assume anche altri ruoli ed incarichi nell’organizzazione). Viceversa è consigliabile, per le aziende, affidare l’incarico ad un esterno. Poi i passi successivi possono essere: la mappatura degli spostamenti e contemporaneamente la presa di contatto con il referente del piano di area (ovvero il Comune pertinente).

D.3 Lei oggi collabora, in qualità di consulente all’interno del Gruppo Converg, gruppo societario leader in Italia con 30 anni di esperienza nella Consulenza di Direzione e nei programmi di Contract Management (www.gruppoconverg.it). Quali sono le indicazioni che in genere fornite alle aziende Clienti?

R.3 Di certo fare un’analisi generale e poi di dettaglio sui vari punti del Decreto Legge. Amber ha definito, sin dall’inizio, alcune check list proprietarie per verificare – insieme all’azienda od anche consentendo una autovalutazione preliminare – di avere la classica fotografia del momento. In un secondo momento le check list preliminari prevedono un’analisi dei programmi strategici della singola società (ad esempio se aveva già in mente anche la semplice sostituzione del parco autoveicoli con autoveicoli di nuova generazione a minore impatto ambientale) ed un’analisi dei piani del Comune di pertinenza per verificare che nei piani del Comune siano presenti progetti di strutturazione di nuove linee di trasporto pubblico con veicoli a minor impatto ambientale e piste ciclabili. In genere i piani di Mobility Management non sono piani che prevedono una attuazione immediata di soluzioni; si tratta di piani (concertati anche con i piani del Comune di area) che possono avere 3 o 5 anni di tempo per il loro sviluppo ed anche eventuali modifiche durante l’attuazione, vuoi per elementi che emergono in itinere, vuoi perché la stessa legge può subire integrazioni e modifiche o la stessa tecnologia sui veicoli mette a disposizione soluzioni che solo qualche anno prima non erano disponibili.

D.4 Sappiamo che fornite assistenza anche agli EE.PP. (COMUNI, Provincie, Regioni, …): nei confronti degli EE.PP. quali sono le difficoltà che incontrate?

R.4 Si. Da un lato gli EE.PP. sono alle prese con i loro problemi di stabilità finanziaria ed organizzativa e dall’altra dalle questioni politiche che spesso causano stalli insostenibili per la comunità, ma al di là di questi aspetti… c’è lo stesso problema delle aziende: quale risorsa impiegare che va scelta all’interno dell’organizzazione (il DL nella sua emanazione non prevede che siano messe a disposizione risorse economiche per sostenere nuove spese e quindi il ruolo deve essere ricoperto da una persona che – al di là delle esperienze in materia – non costi altri denari all’Ente). Ci sono poi i problemi di affidamento all’esterno che hanno trafile lunghe, complesse, … a maggior ragione in questo periodo pandemico dove le priorità sono giustamente orientate alla salute pubblica ed al rapporto dei vari servizi comunali per rispondere alle esigenze delle Comunità. E’ molto comprensibile che i Comuni non abbiano gli stessi tempi attuativi di una azienda. A volte basta sbagliare un termine o una formula tecnica che si possono creare situazioni imbarazzanti per tutti. Come ben si sa i vincoli procedurali sono molti.

D.5 Quali suggerimenti potere fornire invece alle aziende nella valutazione delle scelte interne o di scelte “esterne”?

R.5 Premesso che i consulenti Amber principalmente svolgono il ruolo – appunto – di consulenza, ci sono aziende che per diversi motivi, tutti legittimi, decidono di affidare a consulenti Amber il ruolo di Mobility Manager. Vuoi perché non possono “distrarre” risorse interne da altri progetti, vuoi perché internamente non riescono ad individuare una risorsa che corrisponda ai requisiti di legge, vuoi perché considerano la spesa un costo totalmente e potenzialmente “dismissibile” qualora la legge venga sospesa o modificata, vuoi perché confidano negli annunciati contributi UE e nel PNRR. Di certo una scelta esterna consente di determinare un ruolo super partes rispetto ai processi interni ed oltretutto un ruolo esterno di Mobility Manager consente di utilizzare un metronomo che – non coinvolto da altri ruoli o mansioni o processi – può dettare i tempi prevenendo rallentamenti o scarsa efficacia nell’attuazione dei piani, se non addirittura prevenire le sanzioni previste per i possibili ritardi. In pratica il ruolo di Mobility Manager esterno è come – spesso nelle aziende – un RSPP esterno che gestisce la Sicurezza, Igiene e Salute o un RAQ per il mantenimento dei progetti secondo gli schemi ISO 9001.

Per info e contatti: amber@gruppoconverg.it

Intervista pubblicata su Notizieinunclick: https://notizieinunclick.com/mobilita-sostenibile-il-governo-italiano-nel-2021-ha-emanato-un-rigoroso-decreto-col-quale-lo-stato-obbliga-enti-locali-ed-imprese-a-programmare-annualmente-precisi-piani-di-mobilita-sosteni/