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Riparte la stagione turistica… quali strumenti per garantire i clienti?

Riparte la stagione turistica… quali strumenti per garantire i clienti?

Con la campagna vaccinale che ha rallentato i contagi e una ormai preparazione alla ripartenza del sistema nazionale è ragionevole pensare all’entrante stagione turistica. Sicuramente – e per diversi motivi – la stagione probabilmente non sarà all’altezza delle precedenti pre Covid, ma tutto il mondo dell’Hotelerie e della Ristorazione aspetta con ansia di “rimettersi in moto”.

Ora bisogno che i turisti siano incentivati e rassicurati ( soprattutto ) sulla serenità delle loro vacanze e dei loro svaghi. Come potranno proporsi ad esempio gli hotel per guadagnare clientela ?

Abbiamo interpellato Stefano Vergani – CEO di Solaris ( società facente parte del Gruppo Converg www.gruppoconverg.it ) – che, da decenni, si occupa di Consulenza di Direzione, anche nel mondo alberghiero – ricordiamo il 1^ albergo a 5 stelle certificato in Italia secondo lo standard internazionale ISO 9000 a Milano nel 2000 – e che è, da sempre, tra i pionieri in materia di compliance normativa e legislativa.

D.1 I turisti italiani, rispetto ai turisti stranieri, forse saranno facilitati nel prenotare le loro vacanze ?

R.1 E’ probabile che sia così per diversi motivi: la facilità e la vicinanza degli spostamenti, la convenienza dei pacchetti turistici ( magari facilitati da incentivi dello Stato ) che possano sostenere le spese. Dal punto di vista della Sicurezza, Igiene e Salute le Associazioni del settore hanno sviluppato modelli di auditing e controllo sia discretamente applicabili che funzionali. E’ quindi logico attendersi una stagione di buon recupero.

D.2 Per i turisti stranieri però la cosa è diversa. Se poi pensiamo che negli USA diversi operatori del settore hanno sconsigliato di muoversi in Europa ed in particolare in Italia ?

R.2 In effetti questa azione “ disturbatrice “ può molto inficiare i risultati operativi di molti alberghi e di molte strutture ricettive di fascia alta. Da un lato perché gli stranieri sono abituati a non riconoscere standard non suggeriti dai loro tour operator di fiducia ed in secondo luogo perché il Paese intero si porta dietro una nomea di bassissima credibilità a partire dal sistema politico che inficia anche quello economico.

D.3 Voi però avete una soluzione in questo caso ?

R.3 SI. Il fatto che da oltre 20 anni il Gruppo Converg sia riconosciuto come struttura d’élite in situazioni di coerenza normativa e ha rapporti consolidati – attraverso l’Associazione AISOM (www.aisom.it) – con il mondo USA ma non solo negli States, ci ha consentito di essere qualificati come partner locale nazionale di alcuni opinioni leader forti e decisivi nella rigorosità del giudizio. La nostra azione si rivolge a tutte le tipologie di strutture ma in particolare è – in questi termini – la soluzione ideale per le strutture ad alto stellaggio proprio perché siamo visti come una longa mano del mondo occidentale che opera con la stessa autorevolezza.

D.4 Cosa devono quindi fare strutture eccellenti e di livello per mantenere il loro standing verso i turisti internazionali ( americani, canadesi, inglesi, tedeschi, giapponesi, australiani, …) ?

R.4 Innanzitutto possono richiedere un audit preliminare per verificare quanto le loro strutture sono conformi ai requisiti di certificabilità secondo gli standard statunitensi, poi seguire le nostre indicazioni consulenziali nell’operare quegli adeguamenti che consentono, a seguire, l’effettiva certificazione delle proprie strutture e del proprio sistema di gestione.

D.5 E’ un po’ quindi come quando le aziende farmaceutiche, chimiche ed alimentari italiane devono andare negli USA. Possono essere rispettose dei requisiti italiani ed europei ma poi devono passare sotto la lente dell’FDA ( Food & Drugs Administration )

R.5 Proprio così, ma non solo per la tipologia dei requisiti e per la loro rigorosità, ma proprio per la capacità di eseguire i controlli e determinarli con una visione super partes che, nel ns. caso, è considerata quasi preziosa come in un controllo militare e soprattutto non può risultare “ coinvolgibile ” o “ compromessa ” dai rapporti tra le associazione del settore ed i loro associati.

D.6 E il fatto che Lei abbia lavorato per 15 anni per multinazionali americane e sia un ex militare anche questo ha la sua importanza ?

R. 6 Questo avvalora la professionalità dell’azienda. Ma non c’è dubbio che le esperienze negli States e l’imprinting militare costituiscano un lasciapassare che nel mondo è sempre ben visto.