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IL NUOVO CODICE del CONSUMO

IL NUOVO CODICE del CONSUMO

Tra le tante notizie e decreti passati quasi in sordina negli ultimi mesi, ce n’è uno di straordinaria importanza sul tema della commercializzazione di prodotti e servizi ai consumatori.

Si parla del DL  170/2021 ovvero il nuovo Codice del Consumo che si applica a tutti contratti conclusi successivamente al 1° gennaio 2022.

Abbiamo interpellato il Dr. Stefano Vergani – esperto di fama internazionale – Corporate Partner della società Solaris ( Gruppo Converg che quest’anno festeggia i 30 anni di attività – www.gruppoconverg.it ).

Dottor Vergani è un vero piacere ed onore averla ospite per parlarci di questo tema di grande attualità anche per gli scenari futuri che potrebbero riservare molte sorprese a molte aziende nazionali sia nelle attività nazionali che – soprattutto – internazionali.

D.1 – Dottor Vergani, tra i tanti problemi del periodo e il sovrapporsi di attività normative con le ultime festività natalizie di fine anno e le schermaglie sulle elezioni al Quirinale, sembra quasi passata inosservata questa Legge sugli obblighi delle imprese. Ci può spiegare meglio questo fenomeno e gli scenari futuri ?

R.1 – Premesso che da circa due anni la Commissione UE era già uscita con un Decreto ( ndr direttiva europea n. 2019/771 ) per uniformare gli standard legislativi nazionali, che nella prima metà dell’anno lo standard ISO 22059 aveva ripreso l’argomento allargandolo a livello mondiale e che lo Stato italiano comunque, per approvvigionarsi in Europa in tema di progetti riferiti PNRR, doveva recepire come Stato membro la Direttiva, era inevitabile che prima o poi ripartisse un’altra rincorsa. In effetti quello che ha colpito è stata la velocità di entrata in vigore ( con decorrenza immediata dal 1° Gennaio 2022 ). Ma, del resto, le imprese italiane dovranno sempre più abituarsi a correre per mettersi in regola con norme che ormai sono guidate dagli standard economici globali.

D.2 – Secondo voi come sono messe le aziende italiane rispetto a queste indicazioni normative ?

R.2 – La maggior parte delle aziende non è nemmeno a conoscenza delle varianti normative approvate e tra esse molte non hanno la minima idea di quale bufera, presto, si abbatterà su di loro. Come sempre sono le aziende multinazionali che sono più avanti. Grazie ai supporti legali di primari studi ( soprattutto quelle legate a network legali internazionali ) o dove già si sono imbattute in class actions negli ultimi 20 anni che hanno fatto molto clamore…( come negli USA, UK, Germania e Francia ), le aziende multinazionali si avvantaggiano ancora una volta rispetto alle aziende nazionali dove i manager sono mediamente poco preparati su tanti temi e gli stessi imprenditori –  con grave insufficienza – minimizzano le criticità che li attendono. Saranno ovviamente legittimamente padroni delle loro fortune ( o sfortune ). Sappiamo infatti che le associazioni dei consumatori hanno già affilato le lame per attendere al varco le imprese improvvide con richieste di danni mai viste in Italia fino ad oggi. Molte aziende rischieranno di chiudere per dover pagare somme ingentissime come penali.

D.3 – Quindi quali scenari ci si può attendere in futuro sia in termini legislativi che in termini di processi societari ?

R.3 – Come già in essere in tanti altri segmenti ( vedasi per esempio come il regolamento UE 679/16 ha impattato sul DL 196/03 riferito alla privacy ) o come nelle ultime revisioni sui DVR, per evitare sanzioni per mancato rispetto dei requisiti al TU 81-08 ( per i tanti crimini di morti sul lavoro ), anche per quanto attiene al Codice Consumatori le leggi internazionali avranno sempre maggior peso delle norme nazionali ( spesso confusionarie, senza i relativi decreti attuativi, senza controlli,…). La prospettiva è che le associazioni dei consumatori – anche straniere – potranno segnalare a Bruxelles le frodi o i malevoli comportamenti delle aziende che operano giurisdizionalmente in Italia. Così le sanzioni sarà inevitabile che cadranno sia sulle imprese che sullo Stato Italiano ( il più sanzionato in Europa per non attuare i codici Europei ed i relativi controlli ) ovvero sempre e comunque sui consumatori.

D.4 – Le vostre attività consulenziali su quali ambiti si volgono sul tema specifico ?

R.4 – Il Gruppo Converg è leader in Italia in attività di sostegno alle imprese che intendano approcciare uno o più schemi legati a norme ISO – BS – SA, ma non solo. La stessa società madre – Converg Srl – prima di divenire holding di partecipazioni è stata la prima società di consulenza in Italia a certificarsi ISO 9000 e la prima in Europa a certificarsi SA 8000. Per noi è stato molto facile – non appena avuto a disposizione lo standard ISO 22059 – proporre alle aziende il ns. aiuto affinché implementassero i loro sistemi integrati ( es : Qualità/Ambiente/Salute e Sicurezza ) con il riferimento allo standard… anche perché presto diventerà un requisito esclusivo per bandi pubblici o per commesse private. Già alcune aziende private che operano con i mercati esteri si sono sentiti chiedere la conformità allo standard ISO 22059. L’intervento classico di approccio è la gap analysis tra i requisiti dello standard e la situazione attuale e poi assistiamo la singola azienda per colmare il gap sia dal punto di vista documentale che da quello operativo fino a certificazione avvenuta. Ci sono aziende che comunque assistevamo da tempo sul tema dei servizi di assistenza e di comunicazione ben prima dell’arrivo dell’ISO 22059.

Per informazioni: solaris@gruppoconverg.it

Il profilo sintetico del CEO del Gruppo Converg Stefano Vergani

  • Università Statale di Milano – Facoltà di Lettere e Filosofia.
  • Ex militare (Arma dei Carabinieri).
  • Manager, Direttore Generale e Amministratore Delegato per aziende multinazionali USA (IBM – MEMOREX TELEX – EMC CORP) e nazionali (CEDES GROUP).
  • Dal 1992 Imprenditore e CEO del Gruppo Converg (4 società).
  • Nel 2004 il Gruppo Converg è stato partner italiano del gruppo multinazionale olandese CBE GROUP.
  • Nel 2009 è uno dei membri fondatori di AISOM (oggi Associazione Nazionale delle Imprese – www.aisom.it -) e ne ricopre, tuttora, il ruolo di Presidente.
  • Fondatore e Presidente di alcune Associazioni Onlus e No Profit
  • Manager certificato per l’Innovazione delle Imprese.
  • Docente e Valutatore Ispettivo di terza parte per Organismi di Certificazione nazionali e internazionali.
  • Docente e coach in attività di formazione manageriale.

Intervista pubblicata su Notizieinunclick: https://notizieinunclick.com/il-nuovo-codice-del-consumo/